Al via le benedette serate. Se guardate con occhi essenziali, molto più di un mese di incontri.


Impossible word, revisit

A volte, i motivi per cui si fanno le cose contano di più delle cose che si fanno.

A volte ancora, certe cose stupiscono persino quelli che le fanno.

E i motivi per cui quelle cose erano state fatte, continuano a rimanere più importanti delle cose in sé stesse.

Le Benedette Serate sono una di queste cose.

Dovendo dire cosa sono le Benedette Serate potrebbe venire voglia di rispondere solamente che si tratta di una mesata di eventi tenuti nel chiostro della chiesa di San Benedetto al Gazometro.

Cinque eventi la settimana: dal lunedì al venerdì.

Però, così facendo, non si sarebbe nemmeno provato ad avvicinarsi all’essenza della cosa.

La parrocchia di San Benedetto è un luogo i cui abitanti fanno molto caso alle essenze.

Tutti quanti, a loro modo, ne vanno alla ricerca.

E l’essenza delle Benedette Serate è la ricerca di una frattura scomposta nella solitudine cittadina.

Ed i cristiani spezzano le solitudini attraverso la creazione di comunità.

Comunità di fratelli.

A ben pensarci, l’idea cristiana di comunità è un concetto che potrebbe apparire strano. Forse persino contraddittorio.

Sapete? Per i cristiani non esistono le masse: esistono gli individui.

Individui importantissimi, preziosi ed unici agli occhi del loro Dio.

Per questo motivo, nessuno può essere lasciato indietro. Tutti vanno conosciuti. Tutti vanno valorizzati.

Come nelle famiglie, dove ognuno dei figli è prezioso e dove tutti devono trovare la loro strada.

E la parrocchia è una famiglia di famiglie.

E le famiglie, la sera, debbono riunirsi per fare due chiacchiere.

Capite ora perché l’intento è più importante degli eventi?

Perché sarebbe come dare più importanza al programma che viene dato in televisione piuttosto che alla famiglia che si riunisce nel salotto.

Le Benedette Serate sono la comunità di Ostiense che si riunisce in un salotto che ha come pareti il chiostro della parrocchia.

Come cielo, le stelle attorno al gazometro.

Come televisore, un palco sopra il quale si tengono dibattiti, concerti, spettacoli teatrali e giochi.

Come famiglia, gli abitanti del quartiere.

Non solo i parrocchiani.

Tutti.

Tutti quelli che rifiutano una società nella quale il vicino di casa è un avversario e desiderano una comunità popolata di fratelli.

Il mese è giugno.

Tutto giugno.

Il programma non è ancora pronto ma, con gli eventi che abbiamo, si può già dire che sarà ancora più bello di quello  dell’anno scorso riportato nel manifesto più sotto.

Programma degli eventi di quest’anno.

Ma come dicevo più sopra, gli eventi non sono importanti.

La gente è importante.

Gente: non più sconosciuti.

Gli incroci per strada ed i piccoli sguardi di riconoscimento.

Un saluto.

E i vicini sono non più alieni.

Sono fratelli.

Amici.

Che hanno iniziato a parlarsi, una sera in un chiostro d’estate.

 

Giovedì della IV settimana di PasquaMeditazione del giorno di Papa Francesco estratta dall’esortazione apostolica « Evangelii Gaudium / La gioia del Vangelo » §24

“Un apostolo non è più grande di chi lo ha mandato”

La Chiesa “in uscita” è la comunità di discepoli missionari che prendono l’iniziativa, che si coinvolgono, che accompagnano, che fruttificano e festeggiano. … La comunità evangelizzatrice sperimenta che il Signore ha preso l’iniziativa, l’ha preceduta nell’amore (cfr 1 Gv 4,19), e per questo essa sa fare il primo passo, sa prendere l’iniziativa senza paura, andare incontro, cercare i lontani e arrivare agli incroci delle strade per invitare gli esclusi. Vive un desiderio inesauribile di offrire misericordia, frutto dell’aver sperimentato l’infinita misericordia del Padre e la sua forza diffusiva. Osiamo un po’ di più di prendere l’iniziativa!

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