Sarà un Venerdì Santo con il pensiero a chi soffre per causa della guerra, quello di questo 2022. Sia in Europa che in Medio Oriente, come in tutti i continenti. Come stabilito da Papa Francesco, infatti, verrà inserita una speciale intensione di preghiera per la pace da aggiungere alla preghiera Universale del Venerdì Santo.
Ciascun sacerdote pronuncerà le stesse parole che il Santo Padre eleverà al Padre, nella celebrazione della Passione del Signore: «Preghiamo per i popoli dilaniati dalle atrocità delle guerre. Le loro lacrime e il sangue delle vittime non siano sparsi invano, ma affrettino un’era di pace che scaturisce dalle piaghe gloriose di Cristo Gesù».
Come di consueto, inoltre, sempre per volontà dei pontefici, il Venerdì Santo «la Chiesa è chiamata a compiere un gesto di carità e di solidarietà verso i fratelli che vivono nella Terra Santa attraverso una speciale colletta». A ricordarlo è il cardinale vicario Angelo De Donatis, che ha inviato una lettera ai parroci della diocesi per ricordare questa iniziativa di solidarietà. «Il nostro mondo ha bisogno di riconciliazione e di pacificazione – sono ancora le parole del porporato –. Se in termini personali il Cristo ha sofferto ed è morto una sola volta e non può morire più, nel suo Corpo, che è la Chiesa, continua a soffrire, specialmente in Medio Oriente, ma anche in un altro luogo del mondo in cui la libertà di vivere la fede è impedita: dalla persecuzione in molti casi, l’umanità sempre purtroppo non essere mai paga, come accade in Ucraina».
La raccolta per la Terra Santa è la principale fonte per il sostentamento della vita delle comunità ecclesiali in Medio Oriente, sotto la guida della Custodia Francescana. «Grazie a questo aiuto economico – ricorda ancora il vicario del Papa per la diocesi di Roma – le parrocchie proseguono il loro servizio pastorale con attenzione preferenziale per i poveri; si sostengono le scuole, gli ospedali e gli ambulatori, gli ospizi e i centri di ritrovo che continuano ad accogliere sofferenti e bisognosi, profughi e rifugiati, persone di ogni età e religione colpite dall’orrore della guerra». La conclusione è un appello alla generosità: «Invito tutti i fedeli della nostra diocesi – è la chiusura del cardinale De Donatis – a essere generosi in questa circostanza pur comprendendo bene anche le difficoltà economiche che attraversano le nostre famiglie in questo tempo segnato dalla pandemia e dalla guerra alle porte dell’Europa». Come sempre le offerte potranno essere portate presso l’Ufficio amministrativo del Vicariato.
Per questo la preghiera per la pace risuonerà con forza anche nella Domenica delle Palme, il prossimo 10 aprile. L’Ufficio liturgico diocesano, su indicazione della Conferenza episcopale italiana, ha infatti elaborato una proposta di celebrazione che possa essere vissuta nella sera del sabato o della domenica, con i giovani e tutta la comunità, comunque fuori della celebrazione eucaristica e della commemorazione dell’ingresso del Signore in Gerusalemme.