Le restrizioni imposte dal governo alla Chiesa del Paese centroamericano in un crescendo di tensione hanno suscitato preoccupazione in Francesco, che ne ha parlato al termine della preghiera mariana dell’Angelus: la Vergine “Purissima” ispiri nei cuori di tutti “una concreta volontà” di giungere a una pacificazione.
L’Onu: in Nicaragua attacco alla democrazia e alla Chiesa
Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, “è molto preoccupato per la grave ostruzione dello spazio democratico e civico in Nicaragua e per le recenti azioni contro le organizzazioni della società civile, comprese quelle della Chiesa cattolica”, come il raid notturno della polizia nazionale nella sede episcopale di Matagalpa. È quanto ha affermato il portavoce Farhan Haq durante una conferenza stampa all’Onu. Guterres – ha proseguito il portavoce – ribadisce il suo appello al governo di Daniel Ortega affinché garantisca “la tutela dei diritti umani di tutti i cittadini, in particolare i diritti universali di riunione pacifica, libertà di associazione, pensiero, coscienza e religione” e chiede il rilascio di tutte le persone detenute arbitrariamente.
Messaggi di solidarietà al vescovo di Matagalpa e alla Chiesa nicaraguense stanno giungendo da tutto il mondo.
America e Europa: la Chiese unite per pregare
Dal canto loro le Chiese di tutti continenti stanno manifestando in queste ore grande solidarietà a quella nicaraguense, invitando i fedeli alla preghiera e ad una vicinanza fattiva alla comunità cattolica di questo Paese centroamericano. Alla conferenza episcopale degli Stati Uniti e a quelle dell’America latina si sono aggiunti anche la conferenza episcopale dei vescovi cattolici di Cuba ( COCC) si è detta grata alla Chiesa del Nicaragua per la testimonianza di fede e comunione che sta offrendo in mezzo alle tante prove. Così i vescovi di Panama che stigmatizzano la dimensione della violenza contro la popolazione e le autorità ecclesiastiche che, dicono, mette in pericolo la “libertà religiosa” nel Paese. E ancora dal Venezuala la Conferenza episcopale invoca da Dio “il superamento pacifico della situazione di disordine e tensione”.
Vicinanza dall’ Europa, è giunta dai vescovi italiani e spagnoli. Dalla Spagna, il cardinale Juan José Omella, arcivescovo di Barcellona e presidente della Conferenza episcopale, ha inviato una lettera carica di preoccupazione a monsignor Carlos Enrique Herrera, vescovo di Jinotega e presidente dei vescovi del Nicaragua, in cui si parla di una “situazione ingiusta e antidemocratica” e si domanda ai responsabili del bene dei cittadini “di garantire la libertà a chi ne è stato arbitrariamente privato”. Infine al popolo cattolico spagnolo si chiede una preghiera unanime .
Anche la Conferenza episcopale italiana esprime solidarietà alla Chiesa del Nicaragua sottoposta a “dure persecuzioni” e lancia un appello affinché nel Paese sia garantita “la libertà di culto e di opinione non solo agli esponenti della Chiesa Cattolica, ma a tutti cittadini”. È quanto scrive il cardinale presidente Matteo Zuppi in un messaggio di vicinanza a monsignor Carlos Enrique Herrera Gutiérrez, presidente della Conferenza episcopale del Nicaragua. Sull’arresto del vescovo Rolando José Álvarez Lagos, Zuppi sottolinea: “Si tratta di un atto gravissimo, che non ci lascia insensibili e che ci induce a tenere alta l’attenzione”.
Pubblichiamo di seguito la lettera che il Presidente della CEI, Card. Matteo Zuppi, ha inviato a Mons. Carlos Enrique Herrera Gutiérrez, Vescovo di Jinotega e Presidente della Conferenza Episcopale del Nicaragua, a seguito delle recenti azioni contro la Chiesa locale.
Carissimo Fratello,
a nome dei Vescovi italiani, desidero esprimere a te, in quanto Presidente della Conferenza Episcopale del Nicaragua, la nostra vicinanza e la nostra solidarietà all’Episcopato e all’intera Chiesa nicaraguense.
Con sgomento e incredulità riceviamo notizie delle dure persecuzioni che il popolo di Dio e i suoi pastori stanno subendo a motivo della fedeltà al Vangelo della giustizia e della pace.
Nelle ultime settimane abbiamo seguito con preoccupazione le decisioni assunte del governo nei confronti della comunità cristiana, attuate anche attraverso l’uso della forza ad opera delle forze militari e di polizia. Ultimamente abbiamo appreso dell’arresto di S.E. Mons. Rolando José Álvarez Lagos, Vescovo di Matagalpa, insieme ad altre persone, tra cui sacerdoti, seminaristi e laici. Si tratta di un atto gravissimo, che non ci lascia insensibili e che ci induce a tenere alta l’attenzione su quanto accade a questi nostri fratelli nella fede.
Le circostanze e il contesto di tali arresti destano particolare apprensione non solo perché prendono di mira i cristiani a cui è impedito il legittimo esercizio del proprio credo, ma perché si inseriscono in un momento in cui i più elementari diritti umani appaiono fortemente minacciati.
Per questo ci uniamo alle richieste della comunità internazionale, che hanno trovato voce anche nelle recenti dichiarazioni del Segretario generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, António Guterres. Chiediamo pertanto ai responsabili politici di garantire la libertà di culto e di opinione non solo agli esponenti della Chiesa Cattolica, ma a tutti cittadini.
A te, ai confratelli nell’Episcopato, a tutti i credenti e a tutti i cittadini del caro Nicaragua, assicuriamo la nostra preghiera e la nostra costante attenzione agli eventi che li riguardano in questo momento di particolare sofferenza.
Fraternamente