Domenica 4 settembre Giovanni Paolo I sarà proclamato beato. La celebrazione, presieduta da Papa Francesco, si svolgerà in piazza San Pietro alle ore 10.30 e per accedere occorrerà richiedere i biglietti alla Prefettura della Casa Pontificia. In preparazione a questo significativo evento, sabato 3 settembre, alle ore 18.30, nella basilica di San Giovanni in Laterano, il cardinale vicario Angelo De Donatis presiederà una veglia di preghiera.
«La veglia si svolgerà nella basilica che custodisce la Cattedra del Vescovo di Roma, della quale Giovanni Paolo I prese possesso il 23 settembre 1978», ricorda il prelato segretario generale del Vicariato monsignor Pierangelo Pedretti. Il momento di preghiera sarà animato da canti e letture di brani del magistero di Giovanni Paolo I e per partecipare non saranno necessari biglietti. In coda è possibile scaricare la locandina dell’evento.
Un pontificato breve, quello di Giovanni Paolo I, appena 34 giorni, che tuttavia ha segnato un indirizzo ben preciso nella vita della Chiesa. Perché, come ha spiegato a Roma Sette Stefania Falasca, vicepostulatrice della causa di Albino Luciani e vicepresidente della Fondazione intitolata al prossimo beato, «il suo mandato episcopale coincide con l’applicazione del Concilio». Prima a Vittorio Veneto, poi a Venezia e infine nel suo pontificato. Ma qual è una delle caratteristiche principali di Papa Luciani? «Non è stato una meteora. Ha portato avanti la Chiesa nel solco di una tradizione antica», spiega Falasca. In altre parole, «ha saputo sintetizzare sacro e profano, un modo di trasmettere la fede che lo rende unico, nella fedeltà alla dottrina». Una fede «romana, cioè universale, perché a Roma si esercita il ministero petrino che si esplicita nel custodire la fede e provvedere alla carità, ai poveri che sono il tesoro della Chiesa».