Giovedì scorso 29 settembre 2022 presso il Santuario del Divino Amore si è tenuto l’Incontro di apertura dell’anno pastorale 2022-2023 per il settore Sud della nostra Diocesi. A tale riunione ha partecipato anche la nostra Parrocchia di San Benedetto con una piccola rappresentanza guidata dal viceparroco padre Juraj.
Alla presenza del Card. Enrico Feroci, “padrone di casa”, sotto la guida del vescovo di settore Mons. Dario Gervasi, abbiamo meditato sul brano di Lc 10,38-42 (Marta e Maria) individuato dalla CEI come base di lavoro per il Secondo Anno del Cammino Sinodale della Chiesa Italiana. Quest’anno infatti, come ci ha spiegato il vescovo Gervasi, il Cammino prenderà la forma dei “Cantieri di Betania”; ogni parrocchia dovrà, ripartendo dalla Casa di Betania, scegliere e sviluppare un percorso sinodale tra i Quattro Cantieri (3 proposti dalla CEI e 1 che ogni Diocesi potrà elaborare).
Sulla scia di quanto abbiamo ascoltato e imparato nel primo anno del Sinodo è necessario rilanciare ancora il tema dell’ascolto che si fa accoglienza come nella casa di Betania attraverso l’allestimento di un Cantiere, immagine dei lavori in corso che la Chiesa è sempre chiamata a vivere!
Il primo spazio si chiama “Cantiere della strada e del villaggio” e ci spinge a uscire verso quegli ambiti che non sono esclusivamente legati alla Chiesa e al suo mondo: povertà, cultura, lavoro, sport e tempo libero, impegno politico, realtà giovanili. Si vuole entrare in dialogo con queste realtà adottando un metodo di conversazione spirituale che permetta di parlare con tutti, cercando modi e linguaggi dedicati. Per questo sono coinvolti tutti quelli che conoscono più da vicino gli ambienti (Uffici diocesani, Associazioni, Movimenti), facendo tesoro delle esperienze già costruite nel tempo e fissate nel corso del primo anno del percorso sinodale.
Il secondo cantiere è quello “dell’ospitalità e della casa” e nasce dal desiderio, o meglio dalla necessità, espressa più volte lo scorso anno, di sentire la Chiesa come casa. In tanti hanno evidenziato un eccesso di formalità nei rapporti ecclesiali e hanno chiesto di vivere la Chiesa come luogo di persone legate da relazioni semplici, ma significative, capaci di stare insieme con uno stile di fraternità. All’interno delle comunità cristiane ci si potrà chiedere come “camminare insieme” sentendosi responsabili gli uni degli altri. La domanda di fondo, in questo caso, è: “Quali passi sono disposto a compiere per realizzare una comunità cristiana aperta ed accogliente, capace di aprire nuovi spazi, di curare le relazioni?”.
Il terzo cantiere, il “cantiere delle diaconie e della formazione spirituale” mette al centro la dimensione del servizio, da coniugare con quella dell’ascolto. Cioè la necessità di una solida formazione spirituale per sostenere servizio e missione. La domanda su cui concentrarsi è: “Come promuovere e sostenere spiritualmente doni, competenze personali e ministeri a servizio della comunità e della missione? Qual è la mia esperienza e quali proposte posso condividere?”.
Il quarto cantiere che la Diocesi di Roma propone è quello rivolto ai sacerdoti.
Per ciascun cantiere abbiamo ascoltato una significativa testimonianza rappresentativa dei tre ambiti da raggiungere attraverso i vari cantieri: un medico, una mamma che fa parte dell’equipe sinodale diocesana, un catechista che si occupa dei giovani.
L’incontro si è concluso con l’Invocazione allo Spirito, la preghiera dei fedeli e il solenne mandato da parte del vescovo: a un rappresentante per parrocchia mons. Gervasi ha consegnato una copia del libro degli Atti degli Apostoli.
Nel saluto finale il card. Feroci ha affidato il cammino del nostro settore per questo anno sinodale alle cure materne della Vergine Maria, Madre del Divino Amore.