Il dizionario ci racconta che il povero è «chi non dispone a sufficienza di quanto è necessario per vivere». Insomma, chi vive una condizione di povertà. Ma la povertà, aggravata dalla pandemia e dalla vicina guerra in Ucraina, non è solo di tipo economico: ha mille volti e mille cause come racconta l’ultimo Rapporto Caritas su povertà ed esclusione sociale, L’anello debole. Ad esempio:
- c’è una povertà ereditaria, che si trasmette di “padre in figlio” per cui in Italia occorrono almeno cinque generazioni per una persona che nasce povera di raggiungere un reddito medio;
- c’è una povertà educativa che riguarda i giovani del nostro Paese, fra i quali solo l’8% con i genitori senza titoli di studio superiori riesce a laurearsi.
Il 13 novembre sarà la VI Giornata Mondiale dei Poveri (leggi il messaggio di papa Francesco) ed è una sana provocazione, come dice papa Francesco, «per aiutarci a riflettere sul nostro stile di vita e sulle tante povertà del momento presente».
«Se vogliamo che la vita vinca sulla morte e la dignità sia riscattata dall’ingiustizia, la strada è la sua: è seguire la povertà di Gesù Cristo, condividendo la vita per amore, spezzando il pane della propria esistenza con i fratelli e le sorelle, a partire dagli ultimi, da quanti mancano del necessario, perché sia fatta uguaglianza, i poveri siano liberati dalla miseria e i ricchi dalla vanità, entrambe senza speranza» [9] (Papa Francesco, Messaggio per la VI Giornata Mondiale dei Poveri, 13 novembre 2022).
Le proposte della diocesi di Roma
Una raccolta straordinaria per il Fondo Famiglia della Caritas, da utilizzare per sostenere le famiglie in difficoltà con le bollette. Ecco la proposta della diocesi di Roma in occasione della Giornata mondiale dei poveri, che si terrà il 13 novembre. Ad annunciarla è il cardinale vicario Angelo De Donatis, che nell’approssimarsi della Giornata scrive ai parroci, ai religiosi e alle religiose della diocesi, esortando tutti a compiere un gesto concreto verso chi ha più bisogno.
«La sesta Giornata Mondiale dei Poveri – scrive il cardinale -, che celebreremo domenica 13 novembre, giunge quest’anno in un tempo segnato dalla sofferenza e da un mondo in apprensione per quanto sta accadendo nel martoriato territorio ucraino. Viviamo in un contesto segnato anche dalle numerose guerre regionali in atto da tempo, dalle conseguenze di oltre due anni di pandemia da Covid -19, dai gravi effetti economici e sociali della crisi energetica che sta colpendo molte regioni nel mondo».
La Giornata Mondiale, secondo il vicario, «costituisce l’occasione per poter condividere come comunità tre segni di particolare rilievo, senza con ciò precludere altre possibili iniziative che ognuno potrà percorrere individualmente».
Il primo di questi è la celebrazione dell’Eucaristia «dove invitare tutti i nostri fratelli e sorelle cristiani che ricevono sostegno e aiuto, per celebrare con loro e con le nostre comunità parrocchiali; è la giornata migliore per dirci tutti: oggi “pranziamo” tutti insieme alla Mensa del Signore».
Un altro segno è «la promozione di momenti conviviali e di condivisione comunitaria, del pasto o di momenti ludico-ricreativi, in occasione dei quali quello che conta è il reciproco ascoltarsi e raccontarsi. Vivere con loro, e non tanto organizzare per loro».
«Un segno che vorrei proporre invece a livello diocesano – scrive De Donatis -, a tutte le comunità parrocchiali e religiose che si renderanno disponibili, è quello di realizzare proprio in occasione della Giornata Mondiale un atto di solidarietà concreta, quella solidarietà di cui ci parla proprio Papa Francesco nel suo Messaggio: “la solidarietà, in effetti, è proprio questo: condividere il poco che abbiamo con quanti non hanno nulla, perché nessuno soffra.” Vi invito a promuovere nelle comunità una raccolta straordinaria di offerte da destinare al Fondo Famiglia della Caritas diocesana, finalizzato proprio al sostegno delle persone e delle famiglie in maggiori difficoltà di fronte alla crescita esponenziale. La raccolta può essere frutto di una giornata di digiuno, raccolta straordinaria, un’offerta libera per “una bolletta sospesa”, o altri segni di condivisione».
«Oggi e nei prossimi mesi – continua il vicario – a Roma, come nel resto del Paese, per un numero sempre maggiore di persone e famiglie sta venendo meno la possibilità di pagare le rispettive bollette di consumo di energia elettrica e del gas. Il mio pensiero non può non andare alle famiglie fragili che si trovano in difficoltà su questo: anziani soli, bambini piccoli, malattie gravi, e varie disabilità».