Il cattolicesimo giunse in Vietnam sul finire del secolo XVI, ma fu continuamente osteggiato dai regnanti locali: tra i secoli XVII e XIX, si susseguirono più di 50 editti contro i cristiani, che provocarono l’uccisione di circa 130 mila fedeli. 117 di essi, beatificati negli anni 1900, 1906, 1909 e 1951, sono stati unificati in un solo gruppo e canonizzati da san Giovanni Paolo II, che li ha anche dichiarati Patroni del Vietnam con la Lettera apostolica «Si quidem cunctis» del 14 dicembre 1990. Il gruppo comprende: 8 vescovi, 50 sacerdoti, 59 laici (tra cui medici, militari, molti padri di famiglia e una madre di famiglia). A rappresentarli tutti, il Martirologio Romano nomina Andrea Dung-Lac, prima catechista e poi sacerdote, che riscuote in Vietnam una particolare devozione. La data della memoria liturgica unitaria è il 24 novembre.
Patronato: Vietnam
Martirologio Romano: Memoria dei santi Andrea Dung Lac, sacerdote, e compagni, martiri. Con un’unica celebrazione si onorano centodiciassette martiri di varie regioni del Viet Nam, tra i quali otto vescovi, moltissimi sacerdoti e un gran numero di fedeli laici di entrambi i sessi e di ogni condizione ed età, che preferirono tutti patire l’esilio, il carcere, le torture e l’estremo supplizio piuttosto che recare oltraggio alla croce e rinnegare la fede cristiana.
APPROFONDIMENTO
La nascita del cattolicesimo in Vietnam
La storia del cattolicesimo in Vietnam iniziò nel secolo XVI con padre Alexandre de Rhodes, gesuita francese, considerato il primo apostolo di quella giovane Chiesa asiatica, allora divisa in tre distinte regioni: Tonchino, Annam e Cocincina.
Nel 1645, padre de Rhodes fu espulso: da allora insorsero varie persecuzioni, alternò a periodi di pace. In quei momenti di tregua, i missionari di varie congregazioni si stabilizzavano nel territorio, rincuorando i fedeli e soprattutto istituendo le “Case di Dio” per la formazione del clero locale e dei catechisti.
Editti e persecuzioni
Dal 1645 al 1886 si ebbero ben 53 editti contro i cristiani, con la morte di circa 113.000 fedeli. Durante il regno di Minh Mang (re dal 1821), la persecuzione divenne spietata: anche chi osava solo nascondere i cristiani vennero condannati a morte.
Anche l’imperatore Tu Duc (che regnò dal 1847 al 1883) odiava tutto ciò che fosse europeo, non distinguendo la politica dalla religione. Stabilì che chiunque avesse collaborato alla cattura di un missionario avrebbe dovuto ricevere 300 once d’argento. Il missionario, invece, dopo che gli venisse spaccato il cranio, avrebbe dovuto essere gettato nel fiume.
I sacerdoti locali ei catechisti stranieri venivano sgozzati, mentre ai catechisti locali venivano impressa sulla guancia con un ferro rovente la scritta “Ta dao”, che significa “Falsa religione”, additandoli così al pubblico disprezzo. I semplici fedeli cristiani, invece, potevano aver salva la vita se calpestavano la croce davanti al giudice.
Davanti alla fermezza nella fede dei cristiani, il sovrano ne ordinò la dispersione e la confisca dei beni: i mariti vennero dalle mogli ei figli dai genitori; molti vennero esiliati in regioni lontane, in mezzo a popolazione non cristiane.
Beatificazioni in gruppi distinti, canonizzazione unitaria
Di questa miriade di eroi della fede, la Chiesa ha selezionato quelli di cui è stato possibile ricostruire la vita e accertare il martirio. Il 27 maggio 1900 papa Leone XIII ha beatificato un iniziale gruppo di 64 membri.
San Pio X ha sancito il martirio di altri due gruppi, di otto appartenenti all’Ordine Domenicano, il 20 maggio 1906 (le cui cause erano state seguite da due Vicariati apostolici distinti). Lo stesso Pontefice ha elevato agli altari un quarto raggruppamento, il 2 maggio 1909, composto da 20 persone. Il Venerabile Pio XII, infine, ha beatificato un quinto e ultimo gruppo, di 25 martiri, il 29 aprile 1951.
Il 18 aprile 1986 è stato emesso il decreto con cui le cause dei 117 martiri totali confluivano in una sola. In seguito al decreto “de signis” del 5 giugno 1986, che sanciva la perdurante fama di segni e di miracoli relativi a tutti quei martiri, il Papa san Giovanni Paolo II li ha canonizzati il 19 giugno 1988.
La data della memoria liturgica unitaria è il 24 novembre, giorno nel quale morirono tre di essi. San Giovanni Paolo II li ha anche dichiarati patroni del Vietnam, con la Lettera apostolica «Si quidem cunctis» del 14 dicembre 1990.
Un gruppo quasi pari tra sacerdoti e laici
Come capo del gruppo totale è stato scelto Andrea Dung Lac, grazie al culto di cui gode nel suo Paese e all’esempio dato durante tutta la sua vita. Prima catechista e poi sacerdote, esercitò il ministero in varie comunità, spostandosi di continuo e subendo frequenti arresti. Infine fu condannato alla decapitazione: la sentenza venne eseguita il 21 dicembre 1839.
Il gruppo comprende in tutto 8 vescovi, 50 sacerdoti, 59 laici. Di questi, molti sono padri di famiglia, oppure svolgevano vari mestieri: pescatori, medici, militari. L’unica donna presente è una madre di famiglia.
Quanto alle nazionalità, 96 sono vietnamiti. 11 invece sono spagnoli, tutti appartenenti all’Ordine dei Predicatori o Domenicani. Infine, sono presenti 10 francesi, tutti della Società delle Missioni Estere di Parigi.
75 condannati alla decapitazione, 22 condannati allo strangolamento, 6 condannati a essere bruciati vivi, 5 condannati alla dilacerazione delle membra del corpo. Da ultimo, 9 morirono in prigione, a causa delle torture.