Agire preventivamente, «risolvendo il problema alla radice». Questa la richiesta alle istituzioni e alla società civile affinché agiscano «per fermare la strage stradale e per dare giustizia ai superstiti». A farla è Giuseppa Cassaniti, presidente dell’Associazione italiana familiari e vittime della strada (Aifvs), chiedendo di «dare voce a coloro che non hanno più voce», in occasione della Giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada, che dal 2017 ricorre ogni anno anche in Italia la terza domenica di novembre.
«Nel nostro Paese – illustra Cassaniti, la cui figlia Valeria nel 1997 è morta investita da un’auto mentre si trovava sul marciapiede –, ogni giorno muoiono in media 9 persone a causa di incidenti sulla strada mentre 661 sono quelle che quotidianamente vengono ferite. Questi dati chiamano in causa le istituzioni e dimostrano che la prevenzione non è reale priorità dello Stato mentre noi chiediamo serie politiche per rendere realistico l’obiettivo europeo dell’azzeramento delle vittime già entro il 2030». Per Cassaniti è necessario «porre attenzione non solo alla formazione del conducente ma anche al sistema organizzativo e alle caratteristiche della mobilità e delle infrastrutture dei nostri territori» perché «i responsabili della strage stradale sono anche gli enti che non perseguono gli obiettivi per i quali esistono». A questo proposito «è stata avviata una raccolta firme on-line tramite il sito della nostra associazione, che ha 70 sedi in tutta Italia – sono ancora le parole della presidente di Aifvs –. Dobbiamo mobilitare soprattutto i giovani, perché siano loro gli ambasciatori della sicurezza stradale».
Ai più giovani guarda anche Cinzia Desiati, mamma di Fabrizio, deceduto nel 2019 a causa di un incidente automobilistico, e fondatrice dell’associazione “Save the parents”, per il sostegno dei genitori in lutto. «Bisogna insistere con la prevenzione nelle scuole – dice con forza – perché è importante far capire ai più giovani il valore della vita». Tante le iniziative in programma in tutta Italia per domenica prossima: dall’inaugurazione di un’opera d’arte dedicata alle vittime ad Agrigento ad un evento artistico previsto a Firenze. La Consulta regionale di pastorale sanitaria del Lazio ha organizzato in ogni diocesi incontri celebrativi e formativi.
A Roma, il Centro per la pastorale sanitaria promuove una Messa presieduta dal vescovo ausiliare Paolo Ricciardi, delegato per la pastorale della salute, alle 11 nella chiesa di Santa Maria in Traspontina, a via della Conciliazione. «I familiari delle vittime della strada – dice don Carlo Abbate, direttore del Centro diocesano –, sono “invisibili” agli occhi di una società che corre troppo veloce. Gente santa, che non ha bisogno della commiserazione e della pietà ma di una giustizia “non vendicativa”, che restituisca loro la dignità, visto che la vita di un figlio, di una madre o di una sorella è stata strappata in pochi attimi. Dobbiamo chiedere perdono per non essere stati loro vicino come dovevamo e come volevano».
di Michela Altoviti da Roma Sette
Vittime della strada – Locandina
La lettera del vescovo Ricciardi