Sabato scorso, 10 Dicembre, come in ogni secondo sabato del mese, alle 19:30 ci siamo riuniti per l’Adorazione eucaristica “Luce nella Notte”. In questo tempo di Avvento al centro della riflessione c’erano le parole del profeta Isaia: «Dite agli smarriti di cuore: “Coraggio, non temete! Ecco il vostro Dio…” Is 35,4. Sono tanti gli smarriti di cuore a cui oggi siamo mandati ad annunciare la salvezza. Qualche volta anche noi siamo un po’ smarriti e forse ci fermiamo in attesa di un segno, di una Parola che ci permetta di riprendere il cammino. In entrambi i casi, l’annuncio risuona: nelle orecchie degli smarriti o sulla bocca di chi si fa portatore dell’annuncio. Il Signore viene a visitarci e a ricordarci che gli apparteniamo e che è sua volontà difenderci e salvarci. Il Signore invita ciascuno di noi a riconoscere già in atto questa salvezza: c’è tanto bene nella nostra vita e nel mondo. È il segno che ci fà ritrovare la strada da seguire e la forza per essere costanti nel cammino.
Al centro dell’altare per aiutarci a riflettere è stato collocato “il segno della VIA”; abbiamo trovato quest’espressione nella Lettura di Isaia proclamata poco dopo come anche nel Vangelo della III Domenica d’Avvento C. Il Signore ci prepara da sempre una via Santa; sta a noi soltanto accoglierla nel cuore.
Al termine della preghiera l’invito a leggere a casa una storia per riflettere su questo tempo liturgico che era riportata nella parte finale del Sussidio e condividiamo anche qui.
Il semaforo blu
(Gianni Rodari )
Una volta il semaforo che sta a Milano, in piazza del Duomo fece una stranezza. Tutte le sue luci, ad un tratto, si tinsero di blu, e la gente non sapeva più come regolarsi. “Attraversiamo o non attraversiamo? Stiamo o non stiamo?” Da tutti i suoi occhi, in tutte le direzioni, il semaforo diffondeva l’insolito segnale blu, di un blu che così blu il cielo di Milano non era stato mai. In attesa di capirci qualcosa gli automobilisti strepitavano e strombettavano […]
Finalmente arrivò un vigile e si mise in mezzo all’incrocio a districare il traffico. Un altro vigile cercò la cassetta dei comandi per riparare il guasto, e tolse la corrente. Prima di spegnersi il semaforo blu fece in tempo a pensare: “Poveretti! Io avevo dato il segnale di – via libera – per il cielo. Se mi avessero capito, ora tutti saprebbero volare. Ma forse gli è mancato il coraggio.”
Gli uomini sono abituati, come gli automobilisti, a vivere con la testa china sul volante, badando alla strada, ciascuno chiuso nella sua scatola di ferro, preoccupati del lavoro, del denaro, delle mille “grane” quotidiane. L’Avvento è come il semaforo blu. E’ qualcosa che ti dice: “Fermati! Stai buttando via un tesoro! Non c’è solo la terra! Guarda su! C’è anche il cielo!” Ma è una voce esile e molti, spesso, la ignorano… (Commento di Bruno Ferrero)