La Comunità Nuovi Orizzonti ha diffuso il Messaggio per la 45.ma Giornata nazionale per la Vita che quest’anno ha come titolo “La morte non è mai una soluzione”.
Nei bassifondi del cuore molto spesso annida la morte. Per alcune vite la spirale da qualche cielo seducente e finto a un vero inferno che annienta è una caduta senza speranza e senza ritorno. Lo sa bene una “specialista” dei deserti metropolitani, Chiara Amirante, che cominciò la sua missione molti anni fa proprio cominciando a servire gli invisibili della Stazione Termini di Roma.
La morte non è mai la soluzione
Per la 45.ma Giornata nazionale per la Vita la fondatrice di Nuovi Orizzonti ricorda in un messaggio lo “sterminato numero di giovani e persone che vivono “intrappolati in mille dipendenze, non solo di sostanze, di vario genere, cercando la felicità in paradisi artificiali e cercando di rispondere al bisogno fondamentale di ogni persona, amare ed essere amati”, ma che poi “si ritrovano schiave o ferite, avendo cercato la soluzione in cose che chiamano amore ma è tutt’altro”. Da anni, dice la Amirante, “ascolto confidenze di donne che hanno abortito e che nessuno potrà mai consolare, di genitori che hanno perso i propri figli che nella solitudine hanno deciso di farla finita, di chi nel dolore e nella sofferenza estrema, lasciato solo, non ha avuto altra scelta che lasciarsi andare alla disperazione”. E tuttavia, afferma, “la morte non è mai la soluzione”.
La vita va sempre tutelata
Ciò che importa, scrive Chiara Amirante, è “metterci in ascolto e accogliere chi attraverso un abbraccio, un dialogo, uno sguardo, un sentimento cerca sostegno. Dobbiamo attraverso questo cammino di condivisione e ascolto, non solo aiutare chi cerca consolazione, ma promuovere un messaggio di salvezza e prosperità” Cita i circa 56 milioni di aborti compiuti ogni anno – più dei 44 milioni di morti della Seconda Guerra mondiale – o le violenze di genere che 3 donne su 4 hanno subito dal proprio partner o ex, “senza la giusta tutela per poter denunciare”, o ancora gli oltre di 250 milioni di bambini vittime della pedofilia e i tanti casi di suicidio in età adolescenziale (“uno ogni 11 minuti nel mondo”) e conclude: “Non possiamo restare indifferenti. Dobbiamo agire con tutti gli strumenti a nostra disposizione per promuovere sempre e comunque la vita”.
(Vatican News)