Evangelii gaudium: il 25 novembre incontro a San Giovanni in Laterano

A dieci anni dalla pubblicazione dell’esortazione apostolica Evangelii gaudium, la diocesi di Roma propone una mattinata di studio, preghiera e riflessione per sabato 25 novembre. L’evento avrà luogo nella basilica di San Giovanni in Laterano.

Ad aprire i lavori sarà il cardinale vicario Angelo De Donatis, che interverrà dopo la recita dell’Ora Terza; a seguire, la lectio sui discepoli di Emmaus del vescovo Baldo Reina, vicegerente della diocesi di Roma. Seguiranno le relazioni di tre esperti: innanzitutto don Rocco D’Ambrosio, ordinario di Filosofia politica della Pontificia Università Gregoriana, su “I segni dei tempi alla luce della Evangelii Gaudium, con uno sguardo sulla nostra città”; prenderà poi la parola Matteo Mennini, docente di Cristianesimo e globalizzazione all’Università degli Studi Roma Tre e preside del San Leone Magno, che terrà una relazione su “La centralità dei poveri nel magistero di Francesco”; infine don Vito Impellizzeri, teologo e direttore dell’Istituto Superiore di Scienze religiose della Facoltà Teologica San Giovanni Evangelista di Palermo, sul “Come ribadire oggi la responsabilità dell’evangelizzazione alla luce dell’Evangelii Gaudium e del cammino sinodale: quali priorità”.

«Quel testo, spesso definito un “programma di pontificato”, è prima di tutto un richiamo forte al cuore del Vangelo stesso, al “programma” di Gesù che chiama i suoi ad uscire, ad annunciare la buona notizia del Regno – riflette il cardinale De Donatis –. Papa Francesco ci ha indicato una strada che, pian piano, lungo questo decennio, si è sempre maggiormente delineata, anche in mezzo alle difficoltà della storia. Siamo stati esortati fortemente ad una trasformazione missionaria della Chiesa, maggiormente consapevoli delle sfide del mondo attuale e delle tentazioni che vogliono ostacolare la diffusione del Vangelo. Siamo stati invitati a ricordare che l’evangelizzazione non è l’impegno di pochi, ma la vocazione di tutti. Ricondotti alla fonte che è la Parola, i pastori e i fedeli, nell’ascoltare Dio e il popolo, hanno ritrovato un cuore che arde nel petto, mentre il Risorto cammina con noi lungo la via del mondo. Abbiamo una maggiore coscienza che, quando si vive il Vangelo, i poveri ritrovano un posto privilegiato nella Chiesa, i fragili scoprono un sostegno, i popoli si incontrano per costruire la pace. Infatti solo l’incontro personale con l’Amore di Gesù ci salva e ci invita ad annunciare a tutti la gioia di questa salvezza».

L’intento dell’incontro del 25 novembre, riflette padre Giulio Albanese, direttore dell’Ufficio per le comunicazioni sociali del Vicariato, che modererà la mattina, è quello di «riflettere su quanto sta accadendo sul palcoscenico della storia contemporanea, con una particolare attenzione alla nostra realtà diocesana» alla luce delle indicazioni del Papa. «Seppure in dieci anni tante cose sono cambiate, si tratta di un documento ancora molto attuale – prosegue –, per cui avvertiamo l’esigenza di operare un sano discernimento comunitario che tenga conto dei segni dei tempi e dunque dell’esigenza impellente d’incarnare la Parola in un mondo che cambia. Il dinamismo che caratterizza la spiritualità dell’Evangelii gaudium ci impone d’essere non delle semplici comparse rispetto al fluire del tempo». Tenendo conto del cammino sinodale intrapreso dalla Chiesa di Roma, spiega ancora il sacerdote, «dopo aver vissuto la fase narrativa – che ha trovato un’icona nel brano evangelico di Marta e Maria – con il nuovo anno pastorale anche la nostra diocesi di Roma entra nella sua fase sapienziale accettando con coraggio di affrontare la sfida del “discernimento comunitario” sotto l’illuminazione dello Spirito Santo».

Il testo integrale della lettera del cardinale

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