In Terra Santa c’è chi “piange e chi muore per la follia della guerra”, chi “ha perso i suoi bambini o li vede orribilmente mutilati”. “Aiutateci ad aiutarli”, è l’appello che il Card. Claudio Gugerotti, Prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali, rivolge in occasione della Colletta per la Terra Santa che tradizionalmente si raccoglie il Venerdì Santo (29 marzo).
La Colletta è un’opportunità concreta per “sostenere le Chiese locali a trovare nuove vie, occasioni di abitazione, di lavoro, di formazione scolastica e professionale, perché rimangano e non si perdano nel mondo sconosciuto di un Occidente, così diverso dal loro sentire e dal loro modo di testimoniare la fede”.
Anche i Vescovi italiani rilanciano l’invito a partecipare alla Colletta.
Nata dalla volontà dei Pontefici di mantenere forte il legame tra tutti i cristiani del mondo e i Luoghi Santi, la Colletta è la fonte principale per il sostentamento della vita che si svolge intorno ai Luoghi Santi e lo strumento che la Chiesa si è data per mettersi a fianco delle comunità ecclesiali del Medio Oriente. Grazie alle offerte, informa una nota del Dicastero per le Chiese Orientali, la Custodia Francescana “può sostenere e portare avanti l’importante missione a cui è chiamata: custodire i Luoghi Santi, le pietre della memoria, e favorire la presenza cristiana, le pietre vive di Terra Santa, attraverso tante attività di solidarietà, come ad esempio il mantenimento delle strutture pastorali, educative, assistenziali, sanitarie e sociali”. I territori che beneficiano sotto diverse forme di un sostegno proveniente dalla Colletta sono Gerusalemme, Palestina, Israele, Giordania, Cipro, Siria, Libano, Egitto, Etiopia, Eritrea, Turchia, Iran e Iraq. La Custodia di Terra Santa riceve il 65% della Colletta, mentre il restante 35% va al Dicastero per le Chiese Orientali, che lo utilizza per la formazione dei candidati al sacerdozio, il sostentamento del clero, l’attività scolastica, la formazione culturale e i sussidi alle diverse circoscrizioni ecclesiastiche in Medio Oriente.
Nel 2023 sono stati raccolti 6.571.893,96 euro. “Lo scoppio della Guerra in Gaza, dopo gli avvenimenti del 7 ottobre scorso – si legge nel comunicato – ha paralizzato la Terra Santa. La mancanza di pellegrini e turisti ha messo in difficoltà migliaia di famiglie. Il Dicastero sta seguendo lo sviluppo della situazione, dimostrando la propria vicinanza attraverso la Delegazione Apostolica a Gerusalemme, il Patriarcato Latino e la Custodia di Terra Santa”. Per questo, “il Santo Padre ha l’intenzione di realizzare un progetto con finalità umanitarie in Gaza o Cisgiordania che possa aiutare la popolazione a riprendere una vita più dignitosa e che possa creare opportunità di lavoro, a guerra finita. Questo progetto potrebbe essere realizzato con le offerte dei fedeli di tutto il mondo che partecipano alla Colletta per la Terra Santa”.
Un accorato appello risuona anche nelle parole del cardinale vicario Angelo De Donatis, che in una Lettera si rivolge ai sacerdoti e ai fedeli della diocesi di Roma ricordando la tradizionale colletta del Venerdì Santo destinata a sostenere le popolazioni della Terra Santa.
«Fin dalle sue origini – ricorda il vicario del Papa per la diocesi di Roma – la Chiesa ha coltivato ininterrottamente e con passione la solidarietà con la Chiesa di Gerusalemme. In epoca tardo-medievale e moderna più volte i Sommi Pontefici intervennero per promuovere e regolamentare la colletta a favore dei luoghi santi. L’ultima volta fu riformata dal santo Papa Paolo VI nel 1974 attraverso l’esortazione apostolica Nibis in Animo. Anche Papa Francesco ha spesso sottolineato l’importanza di questo evento ecclesiale».
«Invito tutti i fedeli della nostra diocesi ad essere generosi in questa circostanza – conclude il cardinale De Donatis –, certo che il Signore ricompenserà tutti coloro che verranno in aiuto alle necessità e alle sofferenze di questi nostri fratelli». Come di consueto, la somma raccolta potrà poi essere versata presso l’Ufficio Amministrativo del Vicariato.