Carissimi Parrocchiani, finalmente riprendono le nostre celebrazioni eucaristiche con il Popolo di Dio non più solo via streaming ed a porte chiuse. È stata certamente un’esperienza sofferta che ha segnato il nostro vissuto di fede e che il nostro territorio parrocchiale ricorderà negli anni avvenire.
La gioia più grande è poter ricevere di nuovo l’Eucaristia dopo mesi di comunione spirituale, di poter di nuovo accostarci al Sacramento della Confessione per ricevere il perdono di Dio, di poter pregare insieme il Santo Rosario e invocare la Vergine Maria che protegga la nostra comunità e le nostre famiglie così duramente provate dall’epidemia.
In questo tempo la nostra chiesa è rimasta aperta, noi sacerdoti siamo rimasti e continueremo a rimanere attenti e disponibili per venire incontro ai tanti bisogni materiali e spirituali della nostra gente che bussa alla nostra porta. In questo tempo di prova, che ha evidenziato la nostra fragilità e in cui abbiamo condiviso la comune sofferenza, non è mai venuto meno il nostro conforto alle persone che lo chiedevano, la visita alle persone inferme, la Comunione ai malati, la benedizione alle salme anche se non si sono potuti celebrare i funerali.
Ora si apre una nuova stagione segnata dalla ripresa prudente consapevoli che il Signore non ci ha mai abbandonati, tutto ricomincia in maniera nuova e noi cristiani siamo chiamati, come ci ricorda il Concilio Vaticano II a leggere “i segni dei tempi” per far tesoro di questa esperienza e aprirci con fede e speranza alle nuove sfide che ci attendono, con coraggio e senza paura come ci ha ricordato il nostro santo padre Papa Francesco nel momento straordinario di preghiera lo scorso 27 marzo:
«Perché avete paura? Non avete ancora fede?». Signore, la tua Parola stasera ci colpisce e ci riguarda, tutti. In questo nostro mondo, che Tu ami più di noi, siamo andati avanti a tutta velocità, sentendoci forti e capaci in tutto. Avidi di guadagno, ci siamo lasciati assorbire dalle cose e frastornare dalla fretta. Non ci siamo fermati davanti ai tuoi richiami, non ci siamo ridestati di fronte a guerre e ingiustizie planetarie, non abbiamo ascoltato il grido dei poveri, e del nostro pianeta gravemente malato. Abbiamo proseguito imperterriti, pensando di rimanere sempre sani in un mondo malato. Ora, mentre stiamo in mare agitato, ti imploriamo: “Svegliati Signore!”.
Siamo consapevoli che la nostra fede è debole, siamo timorosi, ma altresì siamo certi che il Signore Gesù non ci lascia soli in balia della tempesta e continua a ripeterci anche oggi «Voi non abbiate paura» (Mt 28,5). Ricordandoci che Lui è con noi fino alla fine del mondo: «Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». (Mt 28,20)
Allora riprendiamo, seppur lentamente, le nostre liturgie condividendo la gioia di poter ricevere di nuovo l’Eucarestia comunitariamente, nel rispetto delle disposizioni che abbiamo preso per tutelare la salute delle persone
In questo modo daremo lode al Signore anche in vista della prossima grande solennità di Pentecoste in cui invocheremo su di noi e sulla nostra comunità lo Spirito Santo che rinfranchi i nostri cuori, apra le nostre menti alle necessità dei nostri fratelli e sorelle più deboli e bisognosi del nostro aiuto attraverso una quotidiana e generosa carità.
O Spirito Santo fonte dell’Eterno Amore
vieni nel mio cuore, rinnovalo, liberalo dalla paura,
e rendilo sempre più umile e generoso come il Cuore di Maria,
affinché io possa diventare, ora e per sempre,
Tempio e Tabernacolo della Tua Divina presenza.
Amen
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