Tutte le serate avranno inizio alle ore 21,00 e saranno ad ingresso libero.
Gli eventi gastronomici dei giorni 10-30 giugno e 4 luglio sono su prenotazione e prevedono un contributo.
Per maggiori informazioni, rivolgersi in Parrocchia.
"Obsculta, o fili, praecepta magistri"
Tutte le serate avranno inizio alle ore 21,00 e saranno ad ingresso libero.
Gli eventi gastronomici dei giorni 10-30 giugno e 4 luglio sono su prenotazione e prevedono un contributo.
Per maggiori informazioni, rivolgersi in Parrocchia.
L’ormai tradizionale concerto della domenica della palme nella nostra parrocchia vede la partecipazione dello splendido coro gospel chiamato “Charlie’s Gospel Angels”.
Il coro “Charlie’s Gospel Angels” è stato fondato nel 2003 dal Maestro Charlie Cannon. Da allora il percorso è stato lungo e pieno di svolte significative.
Da un inizio in sordina, oggi questa magnifica esperienza non solo risuona negli auditorium, ma nei cuori di tutti coloro che hanno contribuito alla creazione e formazione di questa piccola, grande famiglia musicale.
Per l’esistenza di questa splendida realtà, dobbiamo dire grazie al fenomenale Charlie Cannon, all’insostituibile pianista Marco Persichetti, a Davide Pistoni senza il quale non sarebbe stato possibile realizzare il loro primo cd, a tutti gli amici che sempre li sostengono, e a tutti i membri di questo emozionante ed ispirante coro.
Per capire quello che fanno, la cosa migliore è ascoltare un po’ della loro musica.
E, questo pomeriggio, loro vengono a casa nostra.
Il concerto si terra alle 16:30 in chiesa.
Of corse, è gratis.
Invitate più amici possibile!
Una nuova rubrica settimanale, lanciata da Radio Radio (Fm 104.5; Sky 518), una delle più note emittenti locali di Roma, tratterà temi d’attualità dal punto di vista cattolico.
L’obiettivo dichiarato della trasmissione è il confronto tra credenti e non credenti.
Radio Radio, infatti, non è un’emittente cattolica: è una radio generalista.
La prima puntata, andata in onda a oggi sabato 5 aprile, dalle 10.30 alle 12, ha visto l’intervento di monsignor Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio Catechistico della Diocesi di Roma, e padre Maurizio Botta, C.O., vicario parrocchiale di Santa Maria in Vallicella (Chiesa Nuova), sul tema Cristo sì, Chiesa no.
Potete vedere la puntata per mezzo dei filmati che seguono.
Chi è Gesù? “Ma la Chiesa che dice?” Prima parte di RadioRadioWeb
Ma Gesù si riconosce in questa Chiesa? “Ma la… di RadioRadioWeb
Ma è vero che la Chiesa è ricca? “Ma la Chiesa… di RadioRadioWeb
“Ma la Chiesa che dice?” Ultima parte di RadioRadioWeb
Il secondo appuntamento, programmato per sabato 12 aprile, nella medesima fascia oraria, avrà ad oggetto Perché la Chiesa parla tanto di sesso? L’argomento sarà affrontato dal nostro don Fabio Bartoli, parroco di San Benedetto al Gazometro, e da suor Sabina Nicolini, membro della Comunità delle Apostole della Vita Interiore.
Oggi, su il giornale il Tempo, è uscito un articolo di Ugo Cataluddi che parla della nostra parrocchia.
Noi comunque lo riportiamo integralmente.
05/12/2013 06:03
NELLA CHIESA DELLA «MOVIDA»
«Luce nella notte»: porte aperte per i giovani fino alle 2>
La chiesa San Benedetto al Gazometro è sorta 80 anni fa al centro di un’area storica di Roma, tra Ostiense, Testaccio e Garbatella. La popolazione è molto cambiata rispetto ai tempi della nascita della parrocchia. Allora l’Italgas, i mercati generali, il mattatoio e lo stesso gazometro conferivano un’anima operaia al quartiere. Oggi la composizione è molto più frammentaria. Quelle strutture hanno lasciato spazio alla Terza Università della Capitale e al terziario. Con un pizzico di rammarico don Fabio Bartoli, da un anno alla guida della parrocchia, spiega questa inesorabile evoluzione: «Il quartiere ha ormai almeno tre facce: la prima è quella della terza generazione di quegli operai che lo hanno abitato nel primo Novecento; la seconda sono gli studenti provenienti da tutta Italia; la terza prende forma ogni notte e dà alla zona un’identità totalmente differente rispetto a quella delle ore diurne». In effetti nell’immaginario collettivo il trittico Ostiense-Garbatella-Testaccio è riconducibile alla cosiddetta «movida». Questa frammentazione, secondo Don Fabio, è resa ancor più evidente dalla mancanza (locali notturni a parte) di punti di aggregazione: «Nonostante la notevole estensione – fa notare – in tutta la zona non esiste una piazza». Così la distanza tra le persone tende inesorabilmente ad aumentare. È qui che prova ad entrare in gioco la parrocchia. Don Fabio racconta l’esperienza di «Luce nella Notte». È una sorta di «notte bianca» delle parrocchie romane, coinvolte una alla volta. La 10ª edizione, pochi mesi fa, è toccata proprio alla parrocchia di San Benedetto. In quell’occasione le porte della chiesa sono rimaste aperte fino alle 2 del mattino. Grazie all’aiuto di un gruppo di volontari, molti ragazzi hanno lasciato le zone «calde» della movida per ritrovarsi nelle confortevoli braccia della chiesa, dove trovavano sacerdoti a loro disposizione per la confessione e soprattutto l’assistenza spirituale di don Fabio. Una ragazza senegalese, musulmana, dopo poche parole del parroco, scoppiò in un pianto liberatorio sulle spalle di don Fabio, per lei un perfetto sconosciuto: «Mi raccontò la sua grande preoccupazione per suo fratello che non era riuscito a lasciare il Senegal. Non so cosa faccia ora questa ragazza, ma so che quello fu un incontro fondamentale per la sua vita, e forse anche per la mia. L’attività di ogni parroco è doppia, da una parte bisogna occuparsi di tutto l’aspetto amministrativo della struttura che si gestisce, dall’altra, ovviamente, quello spirituale. Purtroppo il primo aspetto ruba molto tempo al secondo ed è per questo che ho pensato di delegare alcune persone di fiducia a farsi carico delle pratiche amministrative e far sì che io possa dedicare gran parte del mio tempo alla cura dello spirito di donne e uomini che lo richiedono». Ogni giorno a tutte le ore infatti, quando non è impegnato con le celebrazioni liturgiche, don Fabio dedica il suo tempo all’ascolto e al confronto, non solo di fedeli ma di tutte quelle persone che pur non avendo il dono della fede sentono comunque l’esigenza di essere salvate. Don Fabio tiene particolarmente ai 40enni: «È la categoria che ha in mano le redini della comunità, sono i padri di famiglia che si prendono cura dei 40enni di domani. Purtroppo essendo anche i più soli e i più smarriti, sono quelli che stiamo perdendo, e se perdiamo loro, perdiamo il cuore della società».
Ugo Cataluddi