Tutte le serate avranno inizio alle ore 21,00 e saranno ad ingresso libero.
Gli eventi gastronomici dei giorni 10-30 giugno e 4 luglio sono su prenotazione e prevedono un contributo.
Per maggiori informazioni, rivolgersi in Parrocchia.
"Obsculta, o fili, praecepta magistri"
Tutte le serate avranno inizio alle ore 21,00 e saranno ad ingresso libero.
Gli eventi gastronomici dei giorni 10-30 giugno e 4 luglio sono su prenotazione e prevedono un contributo.
Per maggiori informazioni, rivolgersi in Parrocchia.
Tutte le serate avranno inizio alle ore 21,00 e saranno ad ingresso libero.
Gli eventi gastronomici dei giorni 10-30 giugno e 4 luglio sono su prenotazione e prevedono un contributo.
Per maggiori informazioni, rivolgersi in Parrocchia.
Per tagliare il prosciutto ci vuole sempre un professionista. Sia se lo tagli a mano che se lo tagli a macchina.
Se il professionista non conosce macchina ruffiana, di sicuro serba un’affilata lama in una custodia dedicata, da cui la sfodera lentamente come una katana. Si arrotola le maniche sugli avambracci allenati, ruota il polso che tiene la lama e con la mano libera accarezza la cotica, in segno di sfida. Con la sinistra afferra imperioso l’osso che spunta dal trespolo e con destrezza inclina il filo d’acciaio in un angolo micidiale, quello e solo quello, che affetta.
Il nipote tecnologico non teme la tradizione e regola il calibro del portentoso marchingegno professionale, la prodigiosa macchina, l’affettatrice. Con un clic preciso accende gli ingranaggi e con fermezza stringe la cotenna, poggiandola con forza sugli aculei acuminati che l’afferrano, affamati. Spinge voluttuoso assaporando il rumore sibilante delle fibre che si separano liberando l’aroma che ci piace, di suino stagionato.
Tutte le sere a San Benedetto al Gazometro, tutte le Benedette Serate.
Una sera di giugno, l’aria ferma sui tetti, gli pneumatici rotolano là fuori, monotonamente. La credenza è vuota stasera, ho fatto tardi al lavoro. Non accendo neanche la luce. Comincia a far caldo. Ci vorrebbe una birra.
Da solo? Dozzinale. Ci vorrebbe un’idea. Là fuori ci sarà pur qualcosa. Non posso star chiuso in casa tutte le Benedette Serate. Già. E allora esco. Esco! Per il cavolo che esco e do’ vado?
Vabbè, faccio du’ passi e vado a vede quelli che se la spassano al quartiere ostiense, in via del Gazometro. Magari becco una tipa.
Certo che c’è un casino e che puzza di gas qui in via del Gazometro, per strada. Mo’ trovo un posto e entro. Mi siedo e aggancio una, come fanno in America. Questo locale è troppo rumoroso. Quello troppo affollato. Quello mi pare un po’ zozzo.
Ma che è quella luce? Hanno lasciato la chiesa aperta? Ah no, non è San benedetto, è la porta accanto. C’è gente, non sembrano preti e manco suore. C’è vita in parrocchia!
C’è movimento. Mi fanno cenno. Ma non sembrano raccolti in preghiera. Questi magnano. Entro. Entro e mi siedo. Nessuno mi ferma. Interessante. C’è un palco e gente che si affolla. Affettano un prosciutto. Girano bibite. Una tipa mi saluta. Mai vista. Mi siedo e mi godo l’arietta.
Qui l’aria non è ferma, qui qualcosa si muove. Si fa buio e, nella penombra, mi prendo una birra e un panino. Arriva gente sul palco. Ma che fanno? Una cantante brasiliana saluta. Arriva pubblico.
Sicuro che è il cortile della parrocchia?